RACCONTA L’OPERA “TOSCA”
Lunedi’ 5 giugno 2017 - L’incontro, col supporto di esempi musicali e video, sara’ curato dal musicologo Paolo Patrizi e vedrà la partecipazione di un ospite d’eccezione come il tenore Luciano Ganci
Lunedi’ 5 giugno 2017alle ore 17.30, nell’ambito dei “Lunedi’ dello Schmidl”, il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, in collaborazione con l’Associazione Triestina Amici della Lirica “Giulio Viozzi” e la Fondazione Teatro Lirico “G. Verdi”, invita a “RACCONTA L’OPERA”, nuovo appuntamento del ciclo di guide all’ascolto, dedicato a “TOSCA” di Giacomo Puccini. L’opera, nella produzione firmata da Hugo de Ana (che cura anche scene e costumi), sarà in scena dal 9 al 17 giugno al Teatro Lirico G. Verdi di Trieste sotto la direzione del Maestro Fabrizio Maria Carminati. L’incontro, col supporto di esempi musicali e video, sara’ curato dal musicologo Paolo Patrizi e vedrà la partecipazione di un ospite d’eccezione come il tenore Luciano Ganci, interprete di Cavaradossi nel secondo cast. Il dramma lirico in tre atti di Giacomo Puccini, su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa , è tratto dall’omonimo dramma di Victorien Sardou, rappresentato per la prima volta il 24 novembre 1887 al Theatre de la Porte-Saint Martin di Parigi con la straordinaria interpretazione di Sarah Bernhardt mentre l’opera di Puccini debutto’ al Teatro Costanzi di Roma il 14 gennaio 1900, protagonista il celebre soprano Hariclea Darclée. Degli originari cinque atti il libretto fu ridotto in tre e snellito di molti particolari che costituivano la cornice storica realistica del dramma in prosa; vennero inoltre eliminati molti personaggi secondari tra i quali Giovanni Paisiello e la vicenda si concentro’ principalmente sul triangolo Scarpia Tosca Cavaradossi, delineando le linee principali dei caratteri, anche se a scapito delle concatenazioni logiche degli avvenimenti. Il dramma dell’amore perseguitato interessava a Puccini più del grande affresco storico condito di delitti e sangue. Tosca è, infatti, considerata l’opera più drammatica di Puccini, ricca com’è di colpi di scena e di trovate che tengono lo spettatore in costante tensione. Il discorso musicale si evolve in modo altrettanto rapido, caratterizzato da incisivi tematici brevi e taglienti, spesso costruiti su armonie dissonanti, come quella prodotta dalla successione degli accordi del tema di Scarpia che apre l’opera. La partitura è, di conseguenza, uno scrigno che contiene alcune delle piu’ belle e famose arie dell’intera storia del melodramma, come “Recondita armonia”, “Vissi d’arte”, “E lucevan le stelle”, i duetti tra Tosca e Mario nonché il Te Deum a chiusa dell’atto primo, veri e propri cavalli di battaglia di tutti i più grandi interpreti del firmamento lirico. L’acme drammatico e’ invece costituito dal secondo atto, che vede come protagonista assoluto il sadico barone Scarpia, nel quale l’orchestra pucciniana assume sonorità che anticipano l’estetica dell’espressionismo musicale tedesco.
Patrizia Ferialdi
Per “Associazione Triestina Amici della Lirica Giulio Viozzi”