RACCONTA L'OPERA: I Puritani

Lunedì 12 novembre 2018 ore 17,30 – Palazzo Gopcevich - RACCONTA L'OPERA: I Puritani – a cura di Paolo Di Nicola

 

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RACCONTA L’OPERA : ‘I PURITANI’ - Lunedì 12 novembre 2018 ore 17.30

Primo appuntamento con ‘RACCONTA L’OPERA’: Ciclo di conversazioni con ascolti a cura dell’Associazione Triestina Amici della Lirica “Giulio Viozzi”

Lunedì 12 novembe 2018, alle ore 17.30, per il cartellone dei “Lunedì dello Schmidl” è dedicato a “I PURITANI” di Vincenzo Bellini il primo appuntamento con “RACCONTA L’OPERA”, il nuovo ciclo di guide all’ascolto delle opere in scena al Teatro Verdi di Trieste. L’iniziativa si svolge nel segno della consolidata collaborazione tra il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, l’Associazione Triestina Amici della Lirica “Giulio Viozzi” e la Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”.

L’opera, nella produzione firmata da Katia Ricciarelli e Davide Garattini Raimondi (scene e disegno luci di Paolo Vitale, costumi di Giada Masi) e nel nuovo allestimento della Fondazione Teatro Lirico G.Verdi di Trieste sarà in scena dal 16 al 24 novembre al “Verdi” di Trieste per la direzione musicale del Maestro Fabrizio Maria Carminati.

Allo “Schmidl” sarà il musicologo Paolo Di Nicola a raccontare l’opera del compositore catanese, anche con il supporto di esempi musicali e video.

Composta da Bellini nel 1834 durante il suo soggiorno parigino, “I Puritani” è un’opera seria in tre atti su libretto di Carlo Pepoli, tratto dal dramma storico “Tetes rondes et Cavaliers” di Jacques-François Ancelot e Joseph Xavier Boniface, che alla prima assoluta del 24 gennaio 1835 al Théatre de la Comédie Italienne ottenne un successo trionfale, tale da indurre il compositore a scrivere : “Mi trovo all’apice del contento! Sabato sera la prima rappresentazione ha fatto furore, che ancora ne sono io stesso sbalordito!”. In effetti la trama dell’opera ambientata in Inghilterra al tempo di Oliver Cromwell, che vede la storia d’amore tra Elvira e Arturo intrecciarsi con lo scontro politico fra il partito dei Puritani e quello degli Stuart in seguito alla decapitazione di Re Carlo, riassume perfettamente i dettami teatrali del canovaccio romantico tipico dei romanzi storici inglesi e francesi tanto di moda all’epoca e consente al grande catanese di esprimere al meglio la propria creatività attraverso una musica carica di suggestioni e di grande attrattiva per il pubblico, nonché pietra miliare nella sezione aurea del belcanto italiano. I Puritani infatti, sono un autentico banco di prova per tutti i cantanti che frequentano il repertorio belcantistico, dovendo cimentarsi con brani di assoluto virtuosismo come “Ah per sempre io ti perdei”, “Son vergin vezzosa”, “A te o cara”, “Qui la voce sua soave”, “Credeasi misera”, per non parlare poi del sanguigno e patriottico duetto tra Giorgio e Riccardo “Il rival salvar tu devi” la cui stretta finale “Suoni la tromba, e intrepido” provoca sempre un’immancabile richiesta di bis. Molto amata da cantanti come Pavarotti, Kraus, Merritt, Florez, Callas, Sutherland, Caballè e Devia, l’ultima opera di Bellini si arricchisce anche di un aspetto cinematografico in quanto assolve un compito essenziale nella trama del film “Fitzcarraldo” di Werner Herzog : nello specifico, il brano “A te o cara” accompagna il ritorno trionfale a Iquitos del protagonista, fervente appassionato di opera e in particolare del tenore Enrico Caruso.

IL RELATORE:

Paolo Di Nicola - È nato e vive a Roma. Giornalista, critico musicale e studioso di vocalità, ha conseguito il Magistero in Scienze Religiose presso la Pontificia Università Gregoriana. Da più di vent’anni cura una rubrica d’informazione musicale operistica per la rivista «Wanted in Rome». Dal 2001 collabora con Radio Vaticana in veste di critico musicale e di curatore di un proprio programma (La voce umana). Ha scritto brevi saggi di carattere religioso sull’opera lirica per «La Nuova Alleanza». Con questo primo libro studia e approfondisce il tema del sacro e della spiritualità nella produzione musicale di Giuseppe Verdi.

L’ingresso alla manifestazione è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Patrizia Ferialdi  per Associazione Triestina Amici della Lirica “Giulio Viozzi”

Trieste, 1 novembre 2018

COMUNICATO STAMPA TEATRO VERDI : Presentazione de I Puritani di Vincenzo Bellini nel nuovo allestimento della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste

 I Puritani di Vincenzo Bellini è opera d’avanguardia per il suo tempo, un testamento di ampio respiro romantico, ricca di spunti avveniristici affidati spesso all’orchestra, con soli di ampia importanza (quali la quadriglia di corni iniziale in buca d’orchestra e in palcoscenico di profumo wagneriano) e soli strumentali di grande difficoltà, quali il primo corno e la prima tromba, quest’ultimo evocante ideali risorgimentali come si evince dal testo “libertà, vittoria, patria”. I Puritani è l’espressione più alta del cosiddetto Belcanto italiano, l’opera è un assunto di puro canto infinito.”

Con queste parole, il Maestro Concertatore e Direttore Fabrizio Maria Carminati introduce I Puritani, il melodramma serio in tre parti scelto dalla Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste per aprire la Stagione Lirica e di Balletto, venerdì 16 novembre 2018 (con repliche fino al 24 novembre). 

“Un nuovo allestimento della Fondazione che afferma ancora una volta la grande vitalità produttiva del nostro Teatro” – sottolinea il Sovrintendente Stefano Pace. “Un importante progetto che ne coinvolge tutte le forze vive, Orchestra, Coro, Tecnici e Amministrativi. La regia a quattro mani e con due spiriti guida uniti per la prima volta insieme, sotto la sapiente conduzione del Maestro Carminati” – aggiunge Pace – sapranno esprimere al meglio le due sfere, quella teatrale e quella della grandiosa musica belliniana: grazie a Katia Ricciarelli, artista straordinaria, che ha calcato i più importanti palcoscenici del mondo collaborando con tutti i grandi, e a Davide Garattini Raimondi, esperto e  confermato regista d'opera, che stanno dando vita a una regia elegante e rispettosa delle tradizioni, nelle scenografie firmate da Paolo Vitale, realizzate grazie alle eccellenti competenze degli addetti ai laboratori scenografici della Fondazione, con i costumi di Giada Masi”. 

Da rilevare inoltre che nella versione triestina, il Maestro Fabrizio Maria Carminati ho voluto inserire nell’opera due specifici momenti musicali non previsti dalla versione “cosiddetta tradizionale” adottata in questo caso. Il primo è il duetto del terzo atto “Da quel dì ch’io ti mirai” che si va a collocare appena prima del celeberrimo “Vieni fra queste braccia” per voce di Elvira e Arturo, il secondo è nella stretta finale dell’atto terzo, un piccolo duetto di Elvira e Arturo seguito da un altrettanto piccolo frammento di variazione di Elvira “Ah sento o mio bell’angelo”, che conducono per mano la chiusa del finale atto terzo. Questi due frammenti musicali sono stati estrapolati dalla partitura manoscritta de I Puritani conservata alla Biblioteca Cherubini di Firenze, nel Fondo Abramo Basevi.

Un omaggio al raffinato pubblico del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste e alla città tutta, un cantabile rarissimo dal punto di vista drammaturgico per spiegare il motivo della felicità che porta al finale e per rendere così più reale l’intero melodramma.

 I Puritani venne commissionata a Vincenzo Bellini, durante un soggiorno nella capitale francese, dal Théâtre Italien, e l’opera fu rappresentata con un cast di celebrità e accolta trionfalmente. 

Per la rappresentazione a Trieste, la Direzione artistica della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste ha voluto un cast altrettanto importante: fra gli interpreti principali, Elena Moşuc e Ruth Iniesta, Antonino Siragusa e Shalva Mukeria, Mario Cassi e Stephen Gaertner, Alexey Birkus e Abramo Rosalen, Albane Carrère, Andrea Binetti, Giuliano Pelizon.

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